La peste americana? Una recente ricerca lascia intravedere nuove speranze: saranno i fagi a debellare la scomoda patologia che affligge le api

Integralmente tratto dalle news di APIMARCA (n.13 del 21/12/15)

Ormai da decenni, le api stanno combattendo una malattia mortale che uccide le loro larve e porta l’intero alveare al collasso. Si tratta della peste americana, provocata dal bacillo Paenibacillus larvae ed i suoi effetti sono così devastanti e contagiosi da richiedere la completa distruzione degli alveari infetti.

Inoltre il trattamento della peste americana è complicato, perché la malattia può evolvere una resistenza agli antibiotici e ad altri trattamenti chimici. La perdita di interi alveari non è solo distruttiva per l’industria del miele ma riduce il numero di api che impollinano le piante, con pesanti ricadute sull’agricoltura e a produttività delle piante in generale.

Ora Bryan Merrill, uno studente della Brigham Young University ha realizzato un metodo naturale per eliminare i Paenibacillus larvae che sta, a quanto pare, funzionando: per proteggere le larve delle api dall’infezione, utilizza minuscoli virus batteriofagi killer noti come fagi.

Sandra Burnett, che insegna microbiologia e biologia molecolare alla Byu, spiega che «I fagi sono la forma di vita più abbondante su pianeta ed ogni fago può attaccare un unico batterio. Questo rende fago un trattamento ideale per una malattia batterica, perché può avere come bersagli batteri specifici, lasciando da parte tutte le altre cellule».

Ma anche se i fagi sono abbondanti in natura, la caccia al fago killer perfetto richiede molta pazienza ed è qui che è entrato in gioco Merrill che ha deciso di trovare un modo per curare la peste americana appena ha messo piede nella classe dei “Phage Hunters” al suo primo anno alla Byu, cominciando subito a studiare come identificare il fago anti-Paenibacillus larvae, poi ha avvicinato la professoressa Burnett sperando che gli desse una mano nella ricerca del trattamento per la malattia.

Merrill sottolinea che «Questo batterio è un problema per le api da molto tempo. Infetta le larve quando sono piccolissime. Bastano un paio di spore per infettarle e poi inizieranno a mangiare la larva dall’interno verso l’esterno. Non danneggia le api adulte, ma tutto ad un tratto le api non possono ricostituire la popolazione e l’alveare semplicemente collassa».

La Bunnett è convinta che «I fagi sono una grande alternativa agli antibiotici, e sono un’alternativa naturale perché i fagi esistono in natura per conto proprio. E proprio la natura del fago stesso è che sia auto-replicante a scapito dei batteri. Quindi, più ce ne sono più si moltiplica per dare la caccia ai batteri. Poi, non appena ha fatto fuori l’ospite, il fago semplicemente scompare».

Quando hanno identificano il fago perfetta, Burnett, Merrill ed altri due studenti (Julianne H. Grose e Donald P. Breakwell) lo hanno replicato in laboratorio in modo da poterlo applicare allevare con una semplice soluzione di zucchero ed acqua e, da buon virus-killer, il fago ha cominciato a infettare i batteri nocivi fino a quando non li ha eliminati tutti.

Dopo un lungo lavoro di sequenziamento ed analisi genetica, Merrill ha identificato 5 fagi killer come migliori candidati per il trattamento delle api e li ha chiamati come i campioni della squadra di basket della Byu: Abouo, Davies, Emery, Jimmer1 e Jimmer2, poi il suo team ha pubblicato tutto lo studio (Characterization of Paenibacillus larvae bacteriophages and their genomic relationships to firmicute bacteriophages) su BMC Genomics e Merrill ha ricevuto due borse di studio Orca per finanziare la sua ricerca nei prossimi anni ed ora, insieme al suo team di “Phage Hunters”, sta allevando con successo diverse arnie di api.