L’emergenza dovuta all’attacco dei vespidi comincia a farsi sentire anche in Campania soprattutto nelle zone più calde della costa nella quale Vespa orientalis sta decimando letteralmente gli apiari. Conosciamo meglio le varie tipologie di vespe. In questa seconda parte descriveremo le ultime ricerche sul trappolaggio

di Martina Trapanese

Come limitare i vespidi in apiario?
Attualmente le azioni più frequenti per la riduzione di questi vespidi riguardano o la distruzione dei loro nidi o la cattura di operaie e regine.

  1. La distruzione del nido (meccanicamente o chimicamente) può essere un metodo efficace solo se tutti gli individui, in particolare le regine, si trovano al  suo interno. Purtroppo però, la completa distruzione è quasi impossibile perché la maggior parte dei nidi sono criptici fino a quando non raggiungono una grande dimensione, e le potenziali regine spesso possono lasciare il nido mentre viene distrutto. Inoltre il compito di distruggere i nidi, che viene spesso svolto dagli apicoltori, è rischioso, richiede tempo ed è costoso.
  2. I calabroni possono essere intrappolati usando esche alimentari (carboidrati o proteine). Ad oggi, queste trappole sono molto utilizzate perché rappresentano un metodo semplice ed economico alla portata di tutti. Il problema però delle trappole alimentari è che non sono selettive e potrebbero avere un impatto rilevante anche su specie non bersaglio.
  3. Le esche a base di insetticidi sono ancora in fase di “verifica” per il loro effetto diretto/indiretto (il calabrone adulto riporta nel nido piccole dosi di insetticida), tuttavia anche questo metodo richiede che l’esca tossica colpisca solo le specie aliene o sia accoppiata con un attrattivo specifico per evitare
    effetti collaterali su altre specie.

L’efficacia delle esche alimentari è dovuta non solo alle caratteristiche delle trappole e al tipo di esca utilizzata, ma anche a diversi fattori ambientali come la copertura del suolo, la struttura dell’habitat o il disturbo umano, che possono influire sia sull’abbondanza che sulle preferenze di foraggiamento dei vespidi, aumentando le possibilità di catturarle.

In riferimento all’utilizzo delle esche alimentari, ci sono diversi lavori scientifici, di seguito riportati, che ne hanno testato l’efficacia soprattutto su V.velutina; tuttavia si può supporre che le conclusioni a cui sono giunti gli autori di questi ultimi lavori siano estendibili anche a V.crabro e V.orientalis.

  • Nel periodo che va dal 2007 al 2012 un gruppo di ricercatori italiani ha testato l’attrattività di diverse esche per le vespe. Le trappole consistevano in una bottiglia di plastica da 1.5 l con o senza il tappo Tap
    Trap® e riempite con 0,33 l di esca. Le trappole sono state appese su un ramo a circa 1,7 m dal suolo e venivano controllate settimanalmente. L’esca è stata cambiata ad ogni controllo della trappola. Sono stati scelti tre siti distanti 200 m l’uno dall’altro: 1) di fronte l’apiario (API), a circa 15 m di distanza dagli alveari; 2) in un frutteto (ORC) e 3) in un’area non coltivata (UCA). Le trappole erano disposte lungo una linea, distanti circa 3 m l’una dall’altra.
  • Le bottiglie sono state innescate come segue:
  1. con birra e senza tappo (BNC): bottiglia senza tappo riempita con birra al 4,7% di alcool;
  2. con birra e con tappo giallo (BYC): bottiglia con tappo giallo riempita con birra al 4,7% di alcool;
  3. con birra e con tappo bianco (BWC): bottiglia con tappo bianco riempita con birra al 4,7% di alcool;
  4. con menta e senza tappo (MNC): bottiglia senza tappo riempita con uno sciroppo di menta commerciale (0,3% di olio essenziale di menta diluito 1:10 in acqua);
  5. con menta e con tappo giallo (MYC): bottiglia con tappo giallo riempita con uno sciroppo di menta commerciale (0,3% di olio essenziale di menta diluito 1:10 in acqua);
  6. con menta e con tappo bianco (MWC): bottiglia con tappo bianco riempita con uno sciroppo di menta commerciale (0,3% di olio essenziale di menta diluito 1:10 in acqua);
  7. con ricetta taptrap e senza tappo (PRNC): bottiglia senza tappo riempita con una soluzione acquosa al 7,1% di aceto (10%), zucchero (4%) e miele (4%) secondo una ricetta procedurale realizzata da Tap Trap®;
  8. con ricetta taptrap e con tappo giallo (PRYC): bottiglia con tappo giallo riempita con una soluzione acquosa al 7,1% di aceto (10%), zucchero (4%) e miele (4%) secondo una ricetta taptrap;
  9. con ricetta taptrap e con tappo bianco (PRWC): bottiglia con tappo bianco riempita con una soluzione acquosa al 7,1% di aceto (10%), zucchero (4%) e miele (4%) secondo una ricetta taptrap;
  10. con proteina e con tappo giallo (PYC): bottiglia con tappo giallo riempita con una soluzione proteica all’1% in acqua, prodotta con un estratto di carne commerciale;
  11. con acquae senza tappo (WNC): bottiglia senza tappo riempita con acqua come controllo;
  12. con acqua e con tappo giallo (WYC): bottiglia con tappo giallo riempita con acqua come
    controllo.

Nel 2007 l’esperimento è iniziato il 7 settembre e si è concluso il 9 novembre; sono state testate le seguenti 5 trappole: BYC, PRYC, PYC, WNC e WYC.

Nel 2008 l’esperimento è iniziato il 1° aprile e si è concluso il 16 dicembre; sono state testate le seguenti 7 trappole: BNC, BYC, BWC, MNC, MYC, MWC, PRNC, PRYC e PRWC.

Negli anni che vanno dal 2009 al 2012 gli esperimenti sono stati condotti nel periodo che va dal 18 marzo fino alla fine di dicembre. Sono state utilizzate solo due trappole: BYC e BWC. Ogni anno sono state scelte cinque località sulla base delle seguenti caratteristiche: due località erano aree agricole eterogenee nelle immediate vicinanze degli apiari; due località erano aree agricole eterogenee senza apiari vicini; una località era una  foresta con specie a foglia larga.

Da questi studi è emerso che tra le trappole testate, BYC e BWC erano quelle più efficaci. La trappola con la birra si è mostrata un’esca efficace ed economica, che consentiva di intrappolare le specie di vespe indipendentemente dall’habitat e dalla posizione geografica; inoltre ha catturato durante tutto l’anno e la cattura di api e bombi è stata casuale. Tuttavia, BYC e BWC sono sembrate essere più utili per il monitoraggio
dell’attività che per l’attività di cattura di massa, visto il numero piuttosto modesto di individui catturati in ciascuna località e anno. L’efficacia di intrappolamento di BYC e BWC è stata massima quando venivano usate insieme. Infine, BWC ha intrappolato V.velutina a Loano (SV).

Nel 2015 dei ricercatori del Pakistan, hanno testato due tipi di trappole e due tipi di esche per vespe. Le trappole erano così strutturate:

  • una rete di garza metallica di dimensioni 20×15×50 cm. C’erano tre fori di 2 cm di diametro a uguale distanza l’uno dall’altro. L’esca era appesa nella parte superiore della trappola con un gancio di ferro.
  • una cornice di legno di dimensioni 31×13×8 cm. C’erano 4 fori di 2 cm di diametro, uno per ogni lato, a uguale distanza l’uno dall’altro. L’esca è stata posizionata nella cornice di legno. Sopra la cornice di legno, c’era una grande rete conica e una piccola rete conica. Sulla piccola rete metallica c’era una bottiglia di plastica contenente diversi piccoli fori per far uscire le api;

Le esche erano uva e miele. Nel loro esperimento hanno usato in tutto 18 trappole nel periodo che va da giungo a novembre 2015. Le esche sono state messe durante le ore del mattino e sostituite ogni 1-2 giorni perché l’essiccazione e la decomposizione respingevano gli insetti.

Da questo studio è emerso che la trappola di legno con la bottiglia di plastica era il miglior tipo di trappola e che il miele era l’esca migliore per la V.velutina pruthi, la V.orientalis e la V.tropica.

Nel 2018 un gruppo di ricercatori spagnoli ha testato 3 tipi di trappole e di esche. Due tipologie di trappole erano commerciali: Avispa’clac © (PROTECTA SAS, Le Thor, Francia) (trappola A) e Véto-Pharma © (Véto-Pharma, Villebon-sur-Yvette, Francia) (trappola V) e una trappola era fatta in casa (trappola H). Le trappole fatte in casa sono state realizzate con bottiglie d’acqua trasparenti da 1,5 l in plastica, tagliando la parte superiore e inserendola a testa (ad imbuto) in giù nella parte inferiore della bottiglia.

Piccoli fori da 5 mm sono stati realizzati nelle pareti laterali per fornire una via di fuga per i piccoli insetti. Un altro pezzo di plastica è stato posizionato sopra la trappola come tetto per impedire all’acqua piovana di entrarvi.

 

Per quanto riguarda le esche, sono state testate due tipi commerciali: Avispa’clac © (PROTECTA SAS, Le Thor, Francia) e Véto-Pharma © (Véto-Pharma, Villebon-sur-Yvette, Francia) e un’esca fatta in casa. L’esca Avispa’clac © è stata preparata mescolando 125 ml di attrattivo (estratto di aromi alimentari e acido acetico) e 250 ml di acqua. L’esca Véto-Pharma © è stata preparata mescolando 10 ml di attrattore (contenente acqua, etanolo, estratti vegetali e composti attivi naturali), 50 g di zucchero e 200 ml di acqua. L’esca fatta in
casa è stata preparata mescolando 100 ml di birra nera, 100 ml di vino bianco, 50 ml di succo di mirtillo e 50 g di zucchero. Le trappole innescate sono state piazzate dal 1° aprile al 31 maggio 2016 (periodo di maggior cattura di regine) posizionandole su alberi o pali a 1,50 m dal suolo. Ogni 14-15 giorni, le trappole sono state svuotate. Un totale di 180 trappole sono state distribuite casualmente tra gli apicoltori volontari di 21 comuni, occupando aree forestali, aree urbane e aree rurali. La vicinanza agli apiari e ai corpi idrici era così valutata: le trappole erano considerate vicine agli apiari quando la distanza era ≤ 50 m e vicino ai corpi idrici quando la distanza era ≤ 2 km da corsi d’acqua.

Quando diverse trappole venivano posizionate nello stesso sito, la distanza tra di loro era superiore a 20 m.

Da questo esperimento è emerso che il posizionamento delle trappole è un parametro chiave per ottimizzare le catture delle regine di V.velutina.

Le trappole collocate nelle aree forestali e vicino agli apiari erano le più efficaci per la cattura delle regine di V.velutina in primavera. Il maggiore successo di cattura nelle aree boschive è stato correlato alle differenze nella disponibilità di risorse (cibo, materiali per nidi, insetti). Il maggiore successo di cattura ottenuto accanto agli apiari ha suggerito che le regine sono attratte dalle colonie di api, da particolari composti presenti nei feromoni di polline, miele e api.

Relativamente alla vicinanza ai corpi idrici, questo studio non ha rivelato un effetto significativo di questo fattore sulla velocità di cattura delle regine. Probabilmente perché l’area di studio, la parte costiera della Galizia, è piovosa in primavera e drenata da numerosi fiumi e torrenti, che facilitano i calabroni a trovare fonti d’acqua praticamente ovunque. In primavera, le colonie sono piccole e lo sono anche i loro fabbisogni di risorse. Più avanti nella stagione (in estate), la crescita della colonia porta ad un aumento del fabbisogno di cibo, acqua e altre risorse. È allora che la vicinanza alle fonti d’acqua potrebbe diventare un fattore limitante che contribuisce alla stagnazione, al collasso o al trasferimento della colonia.

Le trappole commerciali avevano un’efficacia maggiore rispetto alle trappole fatte in casa, in particolare le trappole A. Le trappole H erano meno selettive nonostante i piccoli fori laterali consentissero a piccoli insetti di fuggire.

Una trappola più grande (come la A) consente di annegare e accumulare più individui con un impatto minore sull’intensità del profumo dell’esca rispetto alle trappole più piccole. Inoltre anche la posizione dell’ingresso (nella parte inferiore invece che nella parte superiore) e la sua dimensione (che consente una maggiore velocità di evaporazione dell’esca e quindi emana una maggiore quantità di profumo), la forma e il colore della trappola la rendono più efficace nel catturare il vespide asiatico. È stato invece notato che le esche commerciali e fatte in casa avevano prestazioni simili, sia in termini di efficacia che di selettività.

Le migliori prestazioni della trappola A, in termini di velocità di cattura e selettività, devono essere considerate con cautela, come suggeriscono i ricercatori. Questa trappola ha anche catturato molti insetti non bersaglio, tra cui dipterani, api e altri imenotteri. In particolare, il suo ingresso più ampio ha permesso l’accesso a specie di corpo più grande, come i lepidotteri e il calabrone nativo V.crabro, rispetto alle trappole con ingressi più piccoli.

Questo studio mostra che le esche commerciali non presentano miglioramenti significativi rispetto alle esche fatte in casa
. Si consiglia tuttavia cautela, poiché il disegno più efficace e selettivo testato (clac di Avispa) ha mostrato alti tassi di cattura di specie sensibili come alcuni lepidotteri.

Nel 2019 un gruppo di ricercatori finlandesi ha testato l’efficacia del colore delle trappole. Le trappole utilizzate erano costituite da bicchieri per la birra in plastica da 0.5 l, con un’apertura nella parte superiore larga 6 cm e alta 1.5 cm. 15 trappole avevano due strisce orizzontali, 1 gialla e 1 verde, mentre altre 15 trappole erano con 2 strisce verdi. L’esca utilizzata nelle trappole era costituita da 200 ml di birra chiara, ¼ di cucchiaio di zucchero di canna e 1.25 g di lievito fresco.

Le trappole sono state posizionate alla stessa altezza (3-5 m) e in situazioni similmente ombreggiate. Gli ingressi delle trappole erano rivolti verso il paesaggio più aperto. Le coppie di trappole miste erano appese agli alberi ad una distanza massima di due metri. La distanza tra le coppie di trappole lungo i transetti era di circa 50 m. Le trappole sono state messe in campo per 21 giorni (7-28 agosto 2016) e sono state svuotate il 14, 21 e 28 agosto. Le trappole sono state rinnovate tra le settimane del 14 e del 21 agosto.

Da questo studio è emerso che più vespe venivano catturate da trappole verdi. Le trappole gialle e verdi erano significativamente meno attraenti delle trappole verdi. Il giallo è noto per attirare molti parassiti e impollinatori. Pertanto, le trappole di colore giallo possono attirare più insetti non bersaglio rispetto alle trappole di colore neutro. Per le vespe, l’esca stessa può essere un’esca più importante del colore; quindi, potrebbero essere sufficienti trappole colorate neutre.

Inoltre la trasparenza delle trappole può influenzare i risultati, perché le vespe possono essere attratte dalla presenza di altre vespe coscienti come potenziali indicatori del ritrovamento di una risorsa.

vai a: Un nuovo incubo per gli apicoltori: le vespe! Parte 1: conosciamole meglio