Cari amici vicini e lontani (cit.) oggi abbiamo il piacere di raccontarvi la storia di Filippo Nocerino, storico vicepresidente APAS.

Ognuno ha il suo stile, ma Filippo Nocerino, apicoltore professionista da oltre 30 anni, ne ha uno davvero singolare! In effetti mi ha raccontato che per una semplice casualità frequentò tempo fa un corso per apicoltori al quale doveva presenziare sua sorella Santina. Da quel momento è stato amore a prima vista nei confronti dell’apicoltura, un mondo complesso, ma a suo modo anche semplice.

Filippo, nonostante la sua esperienza trentennale, è sempre presente ai vari corsi di aggiornamento che APAS propone; mi ha infatti confidato che, il segreto di questo lavoro sta nel continuo aggiornamento.

Sentirsi arrivati è l’errore più grande che un aspirante apicoltore possa commettere. Ebbene sì, Filippo si considera ancora un aspirante apicoltore…

E così sulle basi di questa aspirazione è nata una grande attività di famiglia; un’azienda redditizia “La Fattoria Biagino”, che ha generato posti di lavoro per molti giovani e che è diventata una delle mete dei turisti che ogni giorno affollano il piccolo negozio a Spaccanapoli.

Oltre al padre Biagio e a sua sorella Santina, un altro fido consigliere e suo mentore, come sostiene Filippo, è stato un vecchietto, il Sig. Fausto Ciampa che con le sue perle di saggezza ha perpetrato questo idillio tra Filippo e gli imenotteri.

Di strada ne ha fatta il nostro aspirante apicoltore se pensiamo che negli anni ‘90 possedeva solo 10 alveari mentre oggi, grazie alla sua tenacia e al supporto familiare, è riuscito ad incrementare il suo parco alveari trasformando la sua passione in una solida attività che conta circa 2000 alveari.

La sua apicoltura è principalmente stanziale con pochi spostamenti a breve raggio, effettuati principalmente con mezzi di piccola portata (furgoni e pickup); gran parte di questi spostamenti li compie nel Cilento dove una parte degli alveari vengono portati già a fine estate-inizio autunno per la produzione del corbezzolo; restano lì fino a fine febbraio per produrre l’erica e subito dopo vengono riportati alle porte di Napoli.

Gli agrumi vengono prodotti grazie alle postazioni fisse collocate nei pressi di Pompei, mentre il castagno lo si produce prevalentemente sui monti Lattari. Vanno a completare il ventaglio di mieli l’immancabile acacia, il millefiori, la melata e il tiglio che principalmente si produce in città.

Gli spostamenti nel Cilento hanno anche un altro fine ovvero quello di consentire una tardiva o precoce produzione di fuchi così da consentire una produzione anticipata o ritardata di celle reali (circa 4000 l’anno) e regine (circa 1000 l’anno), un altro fiore all’occhiello dell’azienda.

Molti degli alveari vengono anche usati per il servizio di impollinazione che si svolge sia a pieno campo che in tunnel nelle zone di Battipaglia (SA) e Parete (CE) su colture quali melone, anguria e fragola.

A completare le numerose attività dell’azienda vanno anche citati i numerosi pacchi d’ape che, oltre ad essere utilizzati per popolare gli apidea, hanno, negli ultimi anni, conquistato preziose quote di mercato in Francia, Germania ed Olanda.

Ma il buon Filippo non è solo a guidare quest’impresa professionale che lui stesso definisce più una grande famiglia; ci sono appunto Santina che, oltre a seguire l’andamento della produzione e la distribuzione dei prodotti biologici, si occupa anche della fattoria didattica e delle attività di promozione presso le numerose scuole del territorio campano; c’è poi Biagio, figlio di Filippo, che con orgoglio porta il nome del nonno Biagino e che, sotto la guida esperta del padre lo affianca costantemente sui vari apiari per la gestione delle famiglie, seguendo i suoi consigli come un perfetto discepolo che segue il suo Guru. A completare la squadra ci sono circa 8 operai che lavorano in campo e 4 che lavorano in laboratorio, quasi tutti assunti in maniera stabile e continuativa.

La disponibilità di Filippo per i nuovi apicoltori va ben oltre ogni immaginazione; ormai non si contano più i giovani che lo hanno seguito durante la stagione, dai periodi in cui si deve prevenire la sciamatura, fino alla smielatura nei suoi laboratori, passando per la produzione di cera, pappa reale, polline, propoli, idromele, aceto e persino l’introvabile veleno d’api.

I preziosi consigli di Filippo Nocerino, ancora oggi sono un vero e proprio Vademecum apistico per tutti coloro che vogliono intraprendere questa formidabile attività.

Silvana Del Monaco