Da un po’ di tempo si parla di dispenser o erogatori di acido formico. Quello che sembra suscitare maggior interesse è senza dubbio il dispenser Nassenheider.


di Marco D’Imperio

Da un po’ di tempo, anche in vista di una possibile autorizzazione in Italia dell’acido formico come principio attivo tal quale (in soluzione acquosa a diverse percentuali, es 60%), stanno circolando nomi e ipotesi su alcuni erogatori di acido formico anche detti evaporatori o dispenser.

Quello che sembra suscitare maggior interesse è senza dubbio il dispenser Nassenheider. Viene prodotto da una ditta tedesca con sede a Dresda.

Principio attivo

Normalmente si inserisce nel contenitore l’acido formico al 60% (p/p). Con temperature fra 10 e 15°C si usa il formico all’85% (p/p). Le percentuali dell’acido formico sono calcolate rispetto al peso e quindi la preparazione della soluzione va fatta con il densimetro in quanto i calcoli con i volumi risultano più complicati. Va tuttavia detto che, anche con percentuali vicine al 60% (es 58% o 62%), l’efficacia del trattamento non dovrebbe variare significativamente.

Modalità d’uso

  • Non va usato durante il raccolto.
  • Durata minima del trattamento: 10-14 gg.
  • Arnie piccole (6 favi): 140 mL di liquido + stoppino piccolo.
  • Arnie grandi (Dadant): 290 mL di liquido + stoppino grande.

Vantaggi

  • Il sistema, per effetto del dosaggio controllato, non è particolarmente sensibile alle alte temperature né tantomeno
    agli sbalzi termici per cui può essere usato in maniera abbastanza agevole in un vasto range di condizioni climatiche a differenza di altri prodotti che invece soffrono principalmente le alte temperature le quali causano repentine evaporazioni del principio attivo.
  • Il rilascio prolungato nel tempo (anche 10-14 gg) consente di coprire circa un mezzo ciclo di covata. Se a ciò si unisce il fatto che l’acido formico agisce anche sotto opercolo, che il suo uso comporta un breve blocco della deposizione e che le uova e le larve più giovani muoiono sotto l’effetto del principio attivo, tale trattamento può essere considerato “eradicante” ovvero può essere utilizzato come trattamento di fine stagione per ottenere abbattimenti significativi della popolazione di varroa.
  • Il rischio di orfanizzare o uccidere le famiglie si riduce al minimo in quanto difficilmente si hanno evaporazioni eccessive e concentrate in poco tempo.
  • Selezionando lo stoppino o, più praticamente, agendo sui volumi di liquido inseriti nella bottiglia, si può modulare il trattamento in relazione alla forza/grandezza delle famiglie.
  • Il blocco di covata indotto porta le api a fare pulizia e ciò ha come conseguenza quello di portare ad un abbattimento della carica virale e batterica all’interno dell’arnia.
  • L’efficacia del trattamento sembra essere buona ed in linea con quella che si ottiene con altri trattamenti a base di acido formico.

Svantaggi

  • L’apparato è composto da numerosi pezzi, anche di piccole dimensioni, che possono essere facilmente smarriti e che richiedono tempo e perizia per il montaggio.
  • Con le normali arnie Dandant è necessaria una cornice per rialzare il coprifavo e consentirne il posizionamento. In
    alternativa, si può usare un melario vuoto ma in tal caso vanno aumentate le dosi per coprire il maggior volume.

Costi
Il prezzo attuale di una confezione doppia è di 15,88 € + IVA. Dunque il costo per arnia, del solo apparato dispensatore, può essere stimato in circa 8 € + IVA. A questo va poi aggiunto il costo del principio attivo che in ogni caso è irrisorio. L’apparato può essere utilizzato per diversi anni quindi quel prezzo, se si vogliono fare i conti per bene, va diviso per il numero di anni di utilizzo.

Va precisato che l’acido formico tal quale (in soluzione acquosa) non è attualmente autorizzato in Italia. Dunque qualsiasi tipo di dispenser che faccia uso di tali preparati è attualmente illegale. Sono invece autorizzati, ad oggi, il MAQS ed il Varterminator; questi ultimi non necessitano di ricetta veterinaria e per tale motivo non vanno riportati sul registro farmaci.

Va ricordato, infine, che i prodotti a base di acido formico possono essere utilizzati in apicoltura biologica.